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Il Cavolfiore di Moncalieri

Si riconosce al primo sguardo: di dimensioni ridotte, di colore avorio e dal profumo delicato, si presenta quasi completamente avvolto dalle foglie.

Le caratteristiche cuspidi a spirale lo rendono simile al più grande cavolfiore romanesco.

Il territorio

L’area di coltivazione fa parte di alcuni comuni in provincia di Torino quali Moncalieri, Santena, Nichelino e Trofarello, caratterizzata da terreni sabbiosi che ben si prestano all’orticoltura, culla di numerosi ecotipi locali di grande pregio.

La storia

Il cavolfiore di Moncalieri è una delle innumerevoli varietà ortofrutticole che ancora oggi testimoniano la comune storia tra Piemonte e Savoia. Si tratta infatti di un ecotipo di origine francese, introdotto in Italia da ortolani e giardinieri della Casa Reale quando i Savoia si insediarono in Piemonte.

Sempre presente negli orti, rischiò la scomparsa dopo gli anni ’70 quando cominciò un lento abbandono.

Grazie all’impegno di produttori ed Enti territoriali, dai primissimi anni Duemila è stata avviata un’efficace campagna di promozione e valorizzazione.

Prodotti e produttori

Il Cavolfiore di Moncalieri, inserito nel Paniere dei prodotti tipici della provincia di Torino e nell’elenco dei Prodotti agroalimentari tradizionali, è di recente diventato Presidio Slow Food.

È dotato di caratteristiche peculiari che lo rendono particolarmente apprezzato in cucina e nelle piccole realtà di trasformazione conserviera: la sua polpa gustosa e compatta infatti lo rende molto resistente alle manipolazioni, integro anche in post cottura e piacevolmente croccante al palato. La sapidità e la delicatezza dell’odore completano il profilo organolettico unico ed ottimo di questo particolare ortaggio.


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