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I peperoni di Carmagnola

Sono ormai 5 gli ecotipi riconosciuti del peperone di Carmagnola, che danno pregio e visibilità a questo ortaggio così versatile, appartenente alla famiglia delle Solanacee (genere Capsicum L.). Le varietà autoctone quadrato, quadrato allungato (detto il bragheis), corno (detto il Lung), trottola e tomaticot hanno caratteristiche differenti da gustare in mille modi.

·         il Quadrato, a tre o quattro punte, ha un sapore dolce, forma quasi cubica, colore giallo e rosso con striature verdi, e la polpa è spessa almeno 3 mm e una buccia che non si stacca facilmente. Un frutto può anche superare i 600 grammi!

·         Il Bragheis, un bel cubo carnoso a 4 punte, è più piccolo, matura precocemente,e la buccia è piuttosto spessa, che dopo la cottura si rimuove con facilità. Rappresenta il 70% di tutta la produzione del peperone di Carmagnola.

·         il Lung ricorda invece un corno allungato, con 3-4 lobi. La polpa ha un sapore decisamente dolce e croccante. E’ poco carnosa ma adatta alla conservazione per la sua compattezza e la stabilità del colore nei liquidi di conserva. E’ però il migliore da mangiare crudo in pinzimonio. Dal 2000 è anche Presidio Slow Food.

·         il Trottola ha una piccola punta che lo fa assomigliare a una trottola oppure a un piccolo cuore. Anch’esso dal sapore dolce, può essere giallo o rosso. Si presta bene sia cotto che crudo.

·         il Tomaticot ha forma tondeggiante e un po’ schiacciata perciò assomiglia al pomodoro. Polpa croccante e sapore delicato. E’ la varietà più indicata per la conservazione sotto vetro. colore giallo o rosso.


Nella coltivazione del peperone di Carmagnola si prediligono tradizionali tecniche agronomiche, come la rotazione colturale, per non usare concimi chimici e nella lotta ai parassiti si usano insetti predatori. I semi vengono selezionati localmente partendo da frutti freschi. In base alla varietà e al clima, la raccolta avviene tra fine giugno e autunno inoltrato.

Il territorio

L’area di produzione del “Peperone di Carmagnola” è individuata in 26 Comuni torinesi e 10 Comuni cuneesi. I terreni pianeggianti tipici di questi luoghi, con caratteristiche pedologiche peculiari – suoli ben drenati, limosi e sabbiosi, – sono perfetti per questa coltivazione: è una delle aree più fertili del Piemonte. Le estati calde e le piogge limitate rendono molto favorevole il clima di queste zone. Il locale Consorzio dei Produttori del Peperone di Carmagnola si occupa della tutela del peperone, già riconosciuto come Prodotto Agroalimentare Tradizionale (PAT) nel 2000 e che ora sta seguendo l’iter di riconoscimento IGP.

Un altro importante riconoscimento è quello del Peperone Corno di Bue (il Long), come Presidio Slow Food. Da ormai 50 anni, a luglio, si svolge il mercato ortofrutticolo all’ingrosso e le occasioni di vendita culminano a settembre con la storica Sagra del Peperone che dal 1940 riempie di colore rosso e giallo le piazze e le strade di Carmagnola.

La storia

Più tardi rispetto al pomodoro, con cui condivide le origini sudamericane, il peperone dolce si diffuse in Europa solo nell’Ottocento, giungendo in Italia solo ai primi del Novecento, proprio a Carmagnola. Solo le Alle tavole d’Europa, in seguito alla scoperta dell’America, erano approdati solo le varietà piccanti del peperone. Fu nel secondo dopoguerra che le varietà dolci si affiancarono a quelle già molto diffuse di peperoncino, diventando una importante fonte di reddito agricolo e ingredienti immancabile della cucina piemontese e della filiera agroalimentare. Interessante è l’aspetto della commercializzazione a cui fu dato, fin dall’introduzione della coltura, un taglio organizzativo moderno, grazie ad un commerciante di ortaggi torinese che riunì esigenze e risorse degli agricoltori che a quel tempo coltivavano i peperoni. In breve la produzione raggiunse quantità molto elevate, affermandosi in tutta Italia e poi all’estero, assumendo carattere industriale pur con una forte connotazione di tipicità locale.

Prodotti e produttori

La notevole concorrenza del peperone spagnolo e olandese degli anni ‘80 portò i produttori a riorganizzarsi negli anni ‘90 con il Logo del peperone di Carmagnola, valorizzando il “Concorso del peperone” che durante Sagra del Peperone premia i migliori produttori.

Preparato crudo in pinzimonio o appassito nel forno, con la tipica bagna caöda, o come contorno (in peperonata o in agrodolce), ripieno di carne macinata, erbe aromatiche e uova o conservato sott'olio o sott'aceto, con il peperone davvero si ha l'imbarazzo della scelta!


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Grazie agli studi di fattibilità ed alle sperimentazioni realizzate nel progetto La Dispensa Del Re, sono stati individuati e messi a punto trasformati che potranno dare ulteriore visibilità a questo eccellente prodotto:

- Marmellata di peperone di Carmagnola

- Peperone di Carmagnola in agrodolce